News: BERLUSCONI ED IL PATTO TACITO SULL' EVASIONE FISCALE
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Inviato da ferocibus70
venerdì 27 marzo 2009 - 21:15:46

Si può leggere con quest ' unica chiave: l'incoraggiamento all'evasione fiscale. Dalla legge Tremonti, che ha disseminato di capannoni semiabusivi l'intera Pianura padana, fino al piano casa, ultima trovata.


L'articolo di maltese [sotto], sempre ottimo, torna sulle vere ragioni di fondo del berlusconismo. Il patto tacito stipulato con una parte dell'elettorato, quella che evade, lavoro ed assume rigorosamente in nero, sovraffattura o non fattura, pensa alle tasse  come una cosa peggiore dell'inferno, salvo poi chiedere aiuti statali quando le cose per loro non vanno.
Le categorie di appartenenza sono note: partite iVA, professionisti, commercianti...
Le leggi di questi ultimi tempi  stanno li a dimostrarlo. Il fenomeno è apparso chiarissimo in Sicilia nelle due elezioni regionali con le vittorie  di Cuffaro. Di fronte a Rita Borsellino, i siciliani hanno scelto chi prometteva che potevano continuare a costruire abusivamente, che nessuno avrebbe toccate le seconde e terze case, sempre abusive, al mare... Ed in questo patto tacito, come ho scritto più volte  e come rileva Maltese, sta l'avversione al governo Prodi ed a Visco. Prodi aveva basato il suo programma economico sul recupero dell'evasione fiscale, che in Italia è fuori dalla fisiologia. Quando ci si è resi conto che Prodi faceva sul serio, sono partiti gli attacchi virulenti. Quello del generale Speciale (oggi senatore del PdL) a Visco, con la conseguente richiesta di dimissioni. Perchè Visco era l'esecutore materiale della politica di recupero fiscale. Vi ricordate la destra che andò in piazza contro Prodi?
Quasi a chiedere il DIRITTO all'evasione fiscale. E lo fece anche la chiesa. Perchè si cominciava a discutere dell'enorme costo della Chiesa, che alcuni quantificano in 8 miliardi all'anno. Fra 8 per mille, prebende, stipendi ai professori di religione, mancato pagamento dell'ICI, la Cheisa costa al contrubunete una paccata di miliardi che poterebbero esere investiti in maniera molto migliore. Evitando anche che la chiesa abbia il potere di influire sulla politica imponendoci mostri legislativi come l'ultima legge sul testamento biologico.
Ovviamente queste pulsioni delinquenziali vengono ammantate di belle parole, idee nobili, teorie più o meno economiche. Ma restano quello che sono: un autentico schifo.Sono la pretesa di una parte del paese di vivere alle spalle dell'altra.Ma la soluzione non sta nel patto bipartisan proposto da Maltese, perchè la destra non accetterebbe mai. La lotta sta nella denuncia forte e nell'aprire uno scontro, un conflitto con quelli che vogliono vivere alle spalle mie, tue, nostre. Questo dovrebbe fare una moderna sinistra. Consapevole che può vincere solo distingiuuendosi, nei fatti prima che nelle parole, dalla destra berlusconiana.

giuseppe galluccio
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Curzio Maltese, dal Venerdi di Repubblica del 27/3/09

Dopo quindici anni, i meccanismi di consenso del berlusconismo non dovrebbero più essere un mistero. Invece il centrosinistra non ha ancora capito che il segreto dei successi elettorali di Berlusconi è il patto con gli evasori.
L'evasione è un fenomeno di massa che coinvolge milioni di cittadini in una quotidiana e vincente guerra civile contro l'altra metà del Paese, che le tasse le paga e molto, anche perché non può fare altrimenti. Si calcola che ogni anno all'erario vengano sottratti circa 300 miliardi di euro, una cifra inimmaginabile in qualsiasi altro Paese. D'altra parte, non esiste economia che si fondi per il 20-22 per cento sul sommerso. Gli strumenti tecnologici per combattere questa vergogna ci sarebbero tutti. Basterebbe usarli. Ma tutta la politica economica dei governi Berlusconi
 
Si può leggere con quest ' unica chiave: l'incoraggiamento all'evasione fiscale. Dalla legge Tremonti, che ha disseminato di capannoni semiabusivi l'intera Pianura padana, fino al piano casa, ultima trovata.
Il governo della cazzuola manda un messaggio semplice: investite quattro soldi e costruitevi un altro pezzo di casa. Come? Si chiama la più vicina impresa edile, che arriverà con un paio di operai albanesi o romeni, rigorosamente clandestini, e si procede all'allargamento senza tante mene burocratiche. Il conto si salda naturalmente in nero, brevi mano, magari con una finta fattura, per i più pudichi.
Così si rimette in moto l'economia, dice il premier: Dimentica di aggiungere che si tratta dell'economia sommersa, ma non c'è bisogno. Chi doveva capire, ha capito. Un commerciante di Padova mi spiegava: "Dal giorno stesso in cui Berlusconi ha vinto, qui tutti hanno smesso di fare fatture, artigiani, commercianti e imprenditori. L'anticomunismo, la Chiesa, perfino le tv non c'entrano. Hanno votato il Berlusca per paura che Prodi mandasse la finanza".
Gli evasori italiani hanno una particolarità grottesca: sono moralisti. Detestano la politica perché è corrotta e incapace, hanno fatto la fila nelle librerie per comprare La casta. Indignati dal ceto politico che costa al Paese tre miliardi di euro l'anno. Quando loro, la vera casta, ne costano trecento. Una sinistra intelligente dovrebbe proporre alla destra un unico terreno di patto bipartisan. Non la giustizia, la sicurezza, le poltrone Rai, ma la lotta all'evasione fiscale, autentica emergenza nazionale. E poi, come cantava Enzo Jannacci,
vedere di nascosto l'effetto che fa.
 



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