Un bell'articolo di Curzio Maltese uscito sull'ultimo Venerdì di Repubblica, sul filo dell'ironia. Argomento : Grillo. E come puoi sbagliare di che altro vuoi parlare oggi in Italia? Sembra una sorta di destino che questo paese debba andare sempre dietro agli uomini della Provvidenza. Mussolini, poi Bossi, Berlusconi ora Grillo. Mai cose da paese normale dove i leader ed i capi di stato durano una stagione, ma poi spariscono. Prevalgono sempre le Istituzioni, le regole, le strutture che reggono un paese che vengono prima di capi e capetti. |
Shroeder, Blair, Aznar, Zapatero, Chirak, Sarkozy solo per citare gli ultimi capi di stato che hanno fatto la storia recente. Uno due mandati, a 50 anni fuori dalla politica. Nessuno di quei paesi ne ha risentito. Noi invece avanziamo per ventenni. Tremo all'idea che ci tocchi ora un ventennio grilliano. Mi consola l'età di Grillo già avanzata per durare un ventennio se dovesse vincere le elezioni. Almeno spero. Quello che a me non convince è che il paese si debba affidare ad un comico per uscire dal pantano in cui è. E soprattutto non mi convincono i semplificatori. Viviamo in una società maledettamente complessa, globalizzato dove ormai è terribilmente vero che un battito d'ali in Cambogia provoca uno tsunami in Canada. Invece gli Italiani pensano sempre che esistano scorciatoie che permettano di sfuggire alle responsabilità. Intendiamoci Grillo non ha vinto ancora niente. Il boom delle ultime amministrative ha portato a Grillo 2/300 mila voti, tanto che ho trovato esagerato il can can suscitato. Inoltre cominciano a volare i primi stracci nel primo vero banco di prova. Per cui è possibile pure che Grillo si spappoli per strada. Ma la tendenza è inquietante. Intendo quella di accodarsi al pifferai magico di turno. Che sia Grillo o Montezemolo. E vista la frammentazione politica se non si fa una legge elettorale seria se Grillo arrivasse anche solo al 10 % condizionerebbe l'intero scenario politico con conseguenze credo devastanti. Sia chiaro che Grillo è il sintomo non la malattia. La responsabilità è tutta dei politici, dei partiti, incapaci, inconcludenti e a destra autentici delinquenti. Se loro non danno risposte e non risolvono i problemi anzi diventano i problemi ecco che poi spuntano grilli e scarafaggi Il leader comico Grillo non mi fa più ridere,i suoi amici (e nemici) sì di Curzio Maltese Qualche lettore chiede perché io sia contro Grillo. Fra questi, molti grillini non del tutto convinti della spiegazione del capo, cioè che tutti i giornalisti sono servi dei partiti, che sono tutti uguali e anche i giornalisti sono tutti uguali, come i partiti, che del resto sono uguali alle banche. Eccetera. Comunque, non sono affatto contro Grillo. Il fatto è che come leader comico mi riconosco di più in Ettore Petrolini. Per non parlare dei fratelli Marx. Mi piaceva anche la versione originale di Grillo, ovvero Coluche, il geniale comico francese che nell'80 annunciò la candidatura all'Eliseo. Poi gli uccisero il principale collaboratore e decise di riprendere la tournée. Grillo gli ha copiato un bel po' di repertorio, ma le battute di Coluche rimangono inarrivabili. Una d'attualità in Italia: "Esistono due tipi di avvocati, quelli che conoscono bene le leggi e quelli che conoscono bene i giudici". Siccome Petrolini è morto da tempo, così come Coluche e i fratelli Marx, mi sarei accontentato di un partito di Corrado Guzzanti. A suo tempo l'ho proposto, ma lui non voleva. Così alla fine in famiglia ha fatto politica quello che ne capiva di meno, il padre. Il massimo certo sarebbe un partito di Roberto Benigni, ma è un comico troppo serio per considerare l'ipotesi. Il problema è che Grillo non mi fa più ridere da anni. L'ultima volta è stato dopo un suo spettacolo, quello dove portava sul palco un'auto a idrogeno e si metteva a respirare dal tubo di scarico per dimostrare che le tecnologie pulite esistevano, ma erano boicottate dai petrolieri. Ho riso a fine show quando, con il manager Marangoni, ho visto gli operai caricare l'auto ecologica sul Tir della tournée e Beppe partire per la serata successiva a bordo di un Suv. In compenso, tocca ammettere che il movimento di Grillo ha i suoi bei lati comici. Soprattutto nelle reazioni che sta evocando nei salotti televisivi. Grillo ha proibito ai suoi di andarvi, però se ne parla di continuo. Gli ospiti ondeggiano fra reazioni differenti, ma tutte improntate a un'unica colossale ipocrisia. Alcuni argomentano che Grillo è cattivo, ma i grillini buoni. Quasi tutti ripetono che non bisogna ripetere l'errore fatto con Bossi e Berlusconi, di non prenderli sul serio. S'indovina facilmente il retropensiero: metti che poi Grillo vince e distribuisce lui i posti al prossimo giro? Meglio tenerselo buono. Sono buffi anche i nemici di Grillo, i politici di professione che difendono l'onore dei partiti, ma non trovano mai il tempo, chissà perché, di ridurre il numero dei parlamentari, di abolire le province o di fare in modo che la Minetti e il Trota, per dire due illustri deputati regionali fra mille, non si portino a casa a fine mese più soldi del presidente della Francia. Grazie Beppe, stavolta è davvero un grande show. |