News: IPOCRISIE ITALIANE. UNA SNIFFATA DI COCA TI COSTA LA RADIAZIONE, SE TRUCCHI LE PARTITE TI FANNO PURE LO SCONTO!!
(Categoria: Canapa e Droga)
Inviato da ferocibus70
giovedì 11 ottobre 2012 - 15:55:10






La storia sotto mi ha davvero colpito, perchè  emblematica dell'ipocrisia del nostro mondo e del calcio in particolare. Un calciatore che sniffa  cocaina per uso personale, senza che questa possa alterare la prestazione sportiva, se non in peggio, viene radiato.
Invece i calciatori che hanno truccato gare creando gravi danni al calcio ed a tutto lo sport in genere se la cavano con qualche giornata di squalifica, poi magari pure ridotta (ogni riferimento a Conte è  voluto!!). Più in generale è assurdo che per il semplice uso di una droga quest'uomo vede la sua vita praticamente distrutta. In pratica gli viene preclusa a vita la possibilità di lavorare nell'unico campo che conosce.



bachininaz.jpgTroppo facile poi il paragone con la politica, con i mafiosi condannati seduti in Parlamento, pagati decine di migliaia di euro dei soldi nostri. Con centinaia di amministratori pubblici corrotti, che hanno saccheggiato le casse pubbliche, che non solo non vanno in galera ma che continuano a ricoprire ruoli dirigenziale. Davvero una sniffata di coca o uno spinello provocano più danni alla società dei collusi con la mafia e dei delinquenti? Davvero un Fiorito o un Dell'Utri o un Lusi sono meno dannosi di questo poveraccio di Bachini che paga un prezzo spropositato per una sciocchezza? Del resto le carceri sono zeppe di gente che ha fatto uso di droga , mentre i colletti bianchi ed i grandi ladroni non ci vanno mai o quasi. Penso anche a Sallusti per cui si è mobilitato addirittura Napo Orso Capo per non fargli scontare la meritatissima pensa, vista l'attitudine ad infangare la gente. Ovviamente per Bachini non si muoverà nessuno

"Io, e la cocaina: ho sbagliato ma adesso fatemi allenare" Jonathan Bachini, ex calciatore di Udinese e Juve, ex azzurro: radiato nel 2006. "Ho chiesto la grazia. Ho fatto del male solo a me stesso. Non come quelli del calciosommesse..."
di FULVIO BIANCHI (repubblica.it)

ROMA - "Chiedo la grazia: ho sbagliato, ho pagato. Ma ora fatemi allenare".

Jonathan Bachini, nato a Livorno il 5 giugno 1975, ruolo centrocampista, ha giocato nell'Udinese, nella Juventus (due anni, con Ancelotti), nel Parma, nel Brescia, nel Siena. Positivo ai metaboliti della cocaina, viene squalificato la prima volta il 16 novembre 2004. Torna a giocare, ma risulta nuovamente positivo al test della cocaina il 4 dicembre 2005. L'anno dopo viene radiato. Per lui, anche due presenze nella Nazionale A con Zoff e 4 con Giampaglia. Ora vive a Livorno.

Cosa fa, lavora?

"No, niente. Aspetto...".

Cosa?
"Ho chiesto la grazia alla Figc, niente da fare. Mi hanno detto che dipende tutto dal Coni. Ho parlato con Ulivieri e Tommasi, mi hanno anche consigliato di rivolgermi alla Wada. Ma io non sono come fare. Chiedo solo di poter allenare qualche squadretta di calcio, questo so fare... Ma non posso andare in panchina: ho una squadra di amici a Livorno, terza categoria, siamo stati anche promossi. Ma io non posso fare nulla, mi tocca stare fuori dal campo. Vorrei poter dare una mano, anche solo per divertimento. E' assurdo con quel che succede..."

Si riferisce al calcioscommesse?

"Certo: ha visto che schifezze stanno venendo fuori? Quelli sì che devono pagare, e tutti alla stessa maniera: altro che sconti di pena. Perché loro sì che hanno fatto del male alle loro società, ai compagni, ai tifosi. Io ho fatto del male solo a me stesso. Ho sbagliato, certo che ho sbagliato. Ma ho pagato, e sto pagando qualcosa di esagerato. Ma la giustizia sportiva non è uguale per tutti. Chi va in carcere, ad esempio, quando esce può tornare a lavorare. Io no. E' allucinante. E' una vergogna".

Ai suoi tempi girava molta cocaina nell'ambiente del calcio?

"No, non c'entra niente. Girava fuori dal calcio. Era per uso personale... Tra l'altro, non è che ti migliora la prestazione sportiva, tutt'altro. E' deleteria: non l'avevo fatto certo per doparmi ".

E di doping se ne parlava ai suoi tempi?
"Niente, mi creda: eppure ho girato tante squadre. Ripeto: la mia era una cosa del tutto personale, non riguardava il mondo del calcio".

Gli ex compagni le sono rimasti vicini?

"Nessuno. Zero. Scomparsi tutti. Solo il team manager del Brescia, Piovani, sento ogni tanto. Tommasi e Ulivieri sono stati gentili con me: ma che possono fare? Temono che si crei un precedete. Ma io chiedo solo di poter allenare una squadretta della mia città, ho 37 anni, mica posso tornare a giocare. Ho commesso una stupidaggine, lo so benissimo. Ma a chi ho fatto del male? Con quello che si legge in questi giorni...".







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