News: AMAZON, LE MULTINAZIONALI ED IL TURBOCAPITALISMO
(Categoria: MONDO)
Inviato da ferocibus70
martedì 14 ottobre 2014 - 21:21:08


 


multinazionali.jpgNon so chi sta seguendo la battaglia di autori ed editori contro Amazon, il portale che vende di tutto, libi e video soprattutto. Una vicenda che ha enormi implicazioni. Autori ed editori in nome della difesa della cultura difendono anche se non in primis i loro interessi e le loro tasche. I prezzi bassi di Amazon significano meno roaylities per loro. Ma dalla strada tracciata da Amazon, libri digitali (ebook) e relativi lettori (ereader) non si torna indietro, come non si torna indietro dal web, dall 'elettronica e da quello che chiamiamo comunemente "progresso". La discussione va fatta sul concetto di "progresso", ma ci torno dopo, per ora rimango un attimo ai libri. 



Io sono un accanito lettore ed amante dei libri. Fino ad un certo punto ho rifiutato in toto la lettura digitale. Perchè amo il libro, il suo odore, la copertina, la rilegatura, lo sfogliare le pagine. Se un libro si deteriorava lo ricompravo. E poi la lettura su pc, portatili, e iPad non è comoda, stanca gli occhi, fa male alla vista. Ma poi decisi di provare per sfruttare i numerosi file di libri che si trovavano sulla rete, gratis o a prezzi convenienti. Pagare anche 15 euro o più, per un romanzo, un giallo, un saggio di fresca uscita è uno sproposito, soprattutto visti i chiari di luna. Spesso si paga queste cifre per versioni "economiche" che non vale manco la pena di conservare. Questi prezzi certo non favoriscono la diffusione della cultura. Così su consiglio di un amico esperto presi proprio il kindle (lettore) di Amazon. Il modello base costa intorno ai 70 euro. Fattore essenziale non è retroilluminato, ma con la tecnica dell' inchiostro digitale sembra di leggere un libro, quindi niente problemi con gli occhi. Grande 17x12, pesa 200 gr, ci vanno migliaia di files. Amazon ha una fornita biblioteca gratis o a basso costo, anche se pure qui le ultime uscite sono troppo costose. Però fornisce numerosi servizi tra i quali la formattazione per molti file, diversi giga di disco virtuale, la possibilità di scaricare anteprime gratis. La batteria dura tantissimo. I libri richiedono spazio, una libreria, bisogna spolverarli, si deteriorano, pesano, costano molto di più e per finire sono fatti con la cellulosa, cioè bisogna abbattere alberi. La diminuzione dell'uso della carta sarebbe cosa buona. La cultura va salvaguardata, ma anche gli alberi. La cultura si può comunque salvaguardare anche senza cartaceo, si troverà un modo. Magari con biblioteche virtuali che eventualmente si possono sempre stampare. Ovviamente i libri storici, rari, o che hanno motivi particolari di valore vanno preservati, ci mancherebbe. E la cultura non si diffonde certo mantenendo i prezzi alti e rendendola accessibile a pochi. Insomma i vantaggi della lettura digitale mi paiono molto superiori a quelli della conservazione "acritica" del cartaceo. Tutti usiamo cellulari, pc, laptop ed altri marchingegni vari. Il web ha rivoluzionato le nostre vite, nel bene e nel male (a volte penso più nel male), ma cosi è ed allo stato di cose non si torna indietro. Ovviamente la concentrazione nelle mani di uno o pochi colossi del settore, che generano monopoli potentissimi va fermata, posto sotto controllo, comunque limitata per ragioni intuibili. E qui gli scrittori ed anche le case editrici hanno ragione. Ma per le ragioni di interesse che esponevo sopra, non sono credibili fino in fondo. Sui monopoli ritorno al concetto di progresso. Il neoliberismo spinto ha vinto. Ha vinto la finanza, il Capitale avremmo detto un tempo. Valgono le leggi del mercato e del profitto su tutto il resto, perfino sulla vita umana figurati chissenefrega della cultura e dei libri. Il Capitalismo per sua natura tende al monopolio è nelle cose. Se vince la legge del più forte, alla fine uno o pochi preverranno sul resto. La balla che è il mercato stesso a risolvere i problemi non regge di fronte all'evidenza. In ogni settore c'è tendenza alla concentrazione, al monopolio, per assicurarsi maggiori e sicuri profitti. I governi, la politica sempre più misera, non hanno più la forza di imporre poche, chiare e stringenti norme, per impedire monopoli ed oligopoli. Ormai sono succubi loro stessi del potere economico delle grandi multinazionali. Perciò la battaglia degli autori, e di tutti gli altri soggetti, dovrebbe partire appunto dalla critica di questo progresso turbocapitalista che decide pure cosa dobbiamo avere nel piatto, cosa e come consumare. Ma su questo non fanno un fiato, perchè anche loro si battono per il profitto (il loro!) , non in nome dell'interesse collettivo alla cultura. In questo sistema le persone sono consumatori da spremere, pecore da tosare e i grandi gruppi ne approfittano. Perciò fare battaglia contro Amazon , contro Monsanto, la Coca Cola è battaglia inutile perchè sconfitto Amazon, ce ne sarà un altro ed un altro ancora. la battaglia va fatta contro questo capitalismo ormai disumanizzato completamente,








Questa news proviene da altrestorie
( http://www.altrestorie.org/news.php?extend.3629 )


Render time:0.0328sec0.0068di queries.queries DB17. Memoria in uso:749,904b