News: I VIGILI FANNULLONI E L'INCAPACITA' DELLA POLITICA
(Categoria: ITALIA)
Inviato da ferocibus70
martedì 06 gennaio 2015 - 11:38:28





Consigli.gifPremessa : io lavoro nel privato. Ho rinunciato per scelta al "posto" pubblico. Detto questo la vicenda dei vigili romani (degli spazzini  a Napoli e un po' dovunque al sud) è il solito esempio di disinformazione e confusione  all' Italiana e della mancanza di serenità, di serietà e di responsabilità dell' agire politico di una classe dirigente vergognosa. E' falso che il tasso di assenteismo degli statali sia maggiore di quello dei dipendenti privati. E' il contrario. Lo si  legge chiaramente   in questo articolo di Repubblica   ed in molti altri reperibili sul web.  



Eppure adesso tutti a gridare contro gli statali, fannulloni e francazzisti, per raccogliere un facile consenso cavalcando l'indignazione popolare. La vicenda dei vigili, il loro comportamento è grave, inaccettabile. Soprattutto perchè questa specie di protesta è legata al mantenimento di assurdi privilegi. Purtroppo non è un episodio isolato, ma la regola al sud. E lo dico da meridionale e con grande rammarico.
Nello stesso articolo linkato sopra si legge anche che il tasso di assenteismo al sud è molto più alto che al nord, soprattutto in concomitanza di festività (Pasqua , Natale, le domeniche). Probabilmente la vicenda dei Vigili di Roma sarebbe inconcepibile a Milano, Verona, Torino.
Lo dico anche per esperienza diretta. Ho lavorato anche al nord e c'è un altro atteggiamento circa i propri doveri di lavoratore. Quindi come al solito se si fanno analisi sballate, sull'onda dell'emergenza, non ci sarà alcuna soluzione seria, perchè il presupposto di partenza è sballato. Il rapporto tra lo Stato e i suoi dipendenti è malato, soprattutto al sud. Perchè la cronica mancanza di lavoro nel meridione porta a che il posto statale sia l'agognata meta di tutti per  la quale ci si prostituisce, ci si vende il voto, magari si sborsano quattrini al capobastone della zona. Perciò una volta conquistato il "posto" il dovere di faticare, non è compreso. Ho pagato, ho sudato per ottenere il posto, mica  devo pure lavorare davvero? Chiaro non tutti fanno cosi, ma tantissimi si. La Stato, meglio la politica, da parte sua avalla certi comportamenti con una filosofia inaccettabile. Ti pago poco, ma ti garantisco che nessuno ti tocca. Questo disincentiva anche quelli che vorrebbero fare il proprio dovere. Se chi non fatica, e magari fa pure lo straordinario, piglia lo stesso stipendio di chi si fa il culo, è chiaro che quest'ultimo ad un certo punto smetterà di tirare la carretta anche per l'altro. Grande colpa in questo, oltre alla politica, ha il sindacato che ha vallato questa logica senza mai pensare a valorizzare davvero chi lavorava.
Come se ne esce? La risposta immediata è con i licenziamenti. Però attenzione. Chi poi decide il licenziamento del fannullone? Il capufficio? E se poi per fannullone passa la ragazza che non si è tenuta la mano del capufficio al culo, o quello che ha litigato o è antipatico al capufficio?
Perciò ci andrei piano e penserei più ad un sistema di incentivi/disincentivi.O meglio ancora pensare alla libertà di licenziamento (per statali e non) ma introducendo, come in tutti i paesi occidentali, un salario di disoccupazione.
Quello che è inaccettabile è il proseguire in questo modo. Ma dato che siamo un paese anomalo, dove si legifera a seconda del bisogno del momento o dell'interesse particolare di qualcuno, non ne usciremo. Perchè gli statali sono milioni e il loro voto è determinante per ogni partito.
Cosi è se vi pare






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