News: I CONTI OFF-SHORE DELLA LEGA
(Categoria: POLITICA)
Inviato da ferocibus70
lunedì 04 giugno 2018 - 10:44:17


Esclusivo: alla Lega sovranista di Matteo Salvini piace offshore

salvini occhi.jpgDa Bergamo al Lussemburgo, via Lugano. Lungo questa direttrice si dipanano gli affari dei cassieri del partito scelti dal segretario neo ministro degli Interni. L'inchiesta su L'Espresso in edicola domenica 3 giugno

di Giovanni Tizian e Stefano Vergine da l'Espresso

 



 
In via Angelo Maj 24, a Bergamo, c'è un piccolo studio contabile di proprietà di Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba. Due professionisti come tanti, se non fosse per la loro ascesa, a partire dal 2014, all'interno dell'amministrazione del partito di Salvini. Alla coppia, poco nota alle cronache, si aggiunge un terzo uomo, più conosciuto: Giulio Centemero, il tesoriere ufficiale del partito, voluto dal leader che ha portato la Lega all'exploit elettorale del 4 marzo. Centemero è stato eletto alla Camera alle ultime elezioni, ma è soprattutto l'uomo ingaggiato da Salvini per gestire i conti dopo gli scandali della truffa sui rimborsi elettorali durante la gestione di Umberto Bossi e Francesco Belsito. Di Rubba, Manzoni e Centemero: i cassieri di Matteo, insomma.
Tutti nati nel 1979, tutti laureati in economia e commercio all’università di Bergamo, dove si sono conosciuti nei primi anni 2000. Un trio al cui vertice c'è proprio il neodeputato e tesoriere. Gestiscono decine di società con base in via Angelo Maj, nuovo quartier generale delle finanze leghiste, sette delle quali controllate- attraverso delle fiduciarie italiane tra i cui soci c'è anche un'anonima impresa svizzera- da una holding lussemburghese che fa capo a un'altra fiduciaria. Impossibile dunque, vista la sofisticata schermatura finanziaria, sapere chi sono i reali proprietari delle società registrate presso lo studio di Di Rubba e Manzoni. E impossibile è anche conoscere l'origine dei capitali attraverso cui sono state costituite. L'unica certezza è che seguendo il flusso di denaro si arriva nel Granducato, uno dei principali paradisi fiscali europei.

Ma non è tutto. Approfondendo gli affari dei cassieri del Carroccio si arriva a un’impresa che noleggia auto, di proprietà di Manzoni e Di Rubba, il cui fatturato si è impennato da quando la Lega è diventata sua cliente. E c’è pure una grande tipografia della bergamasca, anche questa diventata fornitrice di punta del partito dopo l'elezioni di Salvini a segretario federale, il cui proprietario pochi giorni fa ha fatto guadagnare oltre un milione di euro a Di Rubba.

Da aprile scorso Manzoni e Di Rubba ricoprono anche una carica formale e delicata all'interno del partito: il primo è stato nominato direttore amministrativo del gruppo parlamentare alla Camera, il secondo è stato scelto come revisore legale del gruppo Lega al Senato. Non solo: entrambi hanno ottenuto incarichi di peso all'interno della Pontida Fin e della Fin Group, ammiraglie finanziarie del partito. Proprio la Fin Group ha cambiato sede con l'entrata in scena di Salvini e Centemero. Dalla storica via Bellerio, sede e simbolo di una Lega nordista, secessionista, padana, è stata trasferita in via Angelo Maj 24, presso lo studio Di Rubba - Manzoni, con quest'ultimo che è diventato l'amministratore unico della società.

Alle domande de L’Espresso, sia Centemero che i colleghi Di Rubba e Manzoni hanno risposto allo stesso modo. Non hanno fornito informazioni sui beneficiari ultimi delle fiduciarie, ma hanno assicurato che le sette aziende in questione non hanno legami né diretti né indiretti con la Lega. Tuttavia un fatto è indiscutibile: in una di queste imprese l’amministratore è il tesoriere del partito, cioè Centemero, e in una seconda lo stesso ruolo è ricoperto dal professionista Manzoni, scelto per vigilare sui conti del gruppo parlamentare alla Camera.

Sempre presso lo studio di Manzoni e Di Rubba è registrata anche la associazione culturale “Più Voci”: l'organizzazione fondata da Centemero, Di Rubba e Manzoni per incamerare contributi da imprenditori, di cui L'Espresso aveva dato conto in esclusiva due mesi fa nell'inchiesta di copertina "I conti segreti di Salvini".


SSull'associazione Più voci questa volta la Lega ha risposto. Lo ha fatto con il tesoriere Centemero: «I soldi ricevuti non sono stati trasferiti al partito o utilizzati in attività di carattere politico, come ad esempio la campagna elettorale». Il tesoriere ha sottolineato che «l’associazione, come da ragione sociale, stimola il pluralismo dell’informazione, perciò i progetti di sostegno (le donazioni private, ndr) sono stati indirizzati su Radio Padania e su Il Populista (il giornale online edito da Mc Srl, ndr)». Insomma, Centemero sostiene che quei soldi non servivano a finanziare la campagna elettorale della Lega, ma a sostenere l’informazione realizzata dai suoi media. Difficile capire quale sia la differenza sostanziale, visto che Radio Padania e Il Populista sono testate attraverso cui la Lega fa campagna elettorale. E piuttosto complicato risulta anche comprendere perché, se le cose stanno così, Esselunga e Parnasi (i donatori dell'associazione che avevamo rivelato due mesi fa) non sono stati invitati a donare soldi direttamente a Radio Padania e a Il Populista. Il tesoriere Centemero ci ha anche fatto sapere che l’associazione è ancora attiva, e che a partire dalla sua fondazione, nell’ottobre nel 2015, «ha raccolto qualche centinaia di migliaia di euro da aziende e privati». Nessuna informazione sui nomi dei donatori: «La normativa delle associazioni e la riservatezza dei dati richiesti mi impediscono di rivelare i nominativi dei contribuenti e i relativi importi», ci ha scritto Centemero.
 

Esclusivo: caccia ai soldi della Lega

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