News: MA KU' MINCHIA FESTEGGIO' DI MAIO DAL BALCONE??
(Categoria: POLITICA)
Inviato da ferocibus70
martedì 04 dicembre 2018 - 11:58:33

E' di ieri la notizia che Salvini e Giggino il bibbitaro (in nero ovvio)  hanno dato mandato a Conte di trattare con la UE per evitare la procedura di infrazione. Disposti a rivedere la manovra, limando lo sforamento dal 2,6 al 2 o forse di più , o forse di meno. In pratica dopo i grandi proclami dello scontro con la UE, del "non ci piegheremo" , "la manovra non si tocca", sono andati lì con le braghe calate come fece Tsipras. Salvini dice che non si impicca ai decimali. Peccato che quei decimali valgono miliardi.

In pratica hanno mentito spudoratamente agli Italiani e continuano a farlo. Fino ad arrivare ad una sceneggiata spudorata con festeggiamenti sulla pubblica piazza. Mi chiedo kù minchia festeggiò Di Maio dal balcone, quando parlò addirittura di "abolizione della povertà". E tenne a spiegare pure la grandezza di quello che avevano fatto!! Della manovra non si sa ancora nulla. Stanno trattando con la UE. I proclami contro la UE, le uscite idiote, le minacce, le insolenze del duo pentastellato la confusione hanno fatto schizzare lo spread, cosa che ci è costata ad oggi circa 1500 mld. La flat tax è sparita dall'agenda. L'abolizione della Fornero si ridurrà a miseri e temporanei incentivi che non otterranno alcun effetto. L'aumento delle pensioni minime come il reddito di cittadinanza si fanno, si , no , forse, dopo i centri per l'impiego. Intanto stampano le tessere , o forse le stamperanno. Salvini che sembra agli occhi della gente un campione politico è fermo alla propaganda razzista che gli porta voti, ma non risolve un tubo. Anzi ha aumentato la confusione col decreto sicurezza che farà aumentare di migliaia di unità i clandestini.Come detto spesso l'incapacità può fare più danni della malafede, posto che i 5s siano in buona fede (intendo nei vertici almeno). A Salvini non si può concedere manco quella, perche sta speculando su una tragedia epocale come le migrazione, giocando a dadi con la pelle di quelli che restano dei poveracci di cui provare pena.

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