Questa ondata xenofoba nasce dalla nostra vergogna quando incrociamo lo sguardo dei migranti che guardano noi e i loro occhi muti ci raccontano cosa hanno dovuto affrontare per non morire "Non siamo noi che giudichiamo la miseria degli altri, è la miseria degli altri che giudica noi. Non siamo noi che guardiamo i Sassi di Matera, sono i Sassi di Matera che guardano noi". |
Questo concetto così straordinariamente semplice ed efficace appartiene a Domenico Notarangelo, un grande fotografo italiano del calibro di Salgado e di Cartier-Bresson che è stato anche un militante politico altruista e costruttivo come pochi. Domenico Notarangelo è scomparso poco più di due anni fa ma ci ha lasciato più di 100.000 fotografie che raccontano la storia dell'umanità descrivendo Matera, la Lucania e i suoi abitanti. I milioni di visitatori trafelati che invadono e continueranno a invadere la capitale della cultura europea dovrebbero poter ascoltare queste parole per capire cosa rappresentano veramente Matera e i suoi ormai famosi Sassi. Ripenso quotidianamente a queste parole di Domenico Notarangelo in questi nostri sciagurati giorni così pieni di feroci ingiustizie, di schiavismo, di razzismo, di una vera e propria follia collettiva più fascista dello stesso fascismo di un tempo. Domenico Notarangelo ci aiuta a capire qual è la natura profonda del razzismo che è entrato improvvisamente e inconsciamente nelle vene di tanti italiani che oggi ci fanno vergognare agli occhi del mondo. Questa ondata di razzismo nasce dalla nostra vergogna quando incrociamo lo sguardo dei migranti che guardano noi e i loro occhi muti ci raccontano cosa hanno dovuto affrontare per non morire e non far morire i loro figli, mettendo in conto di poter morire e di poter vedere morire i loro figli. Forse la nostra vergogna è così dolorosa e così inconfessabile che non serve più nemmeno ricordare che noi italiani non molto tempo fa siamo stati esattamente come loro ma nessuno ci ha mai trattati come li stiamo trattando noi. Forse può ancora servire ricordare che senza l'immane sacrificio dei poveri e dei figli dei poveri l'umanità sarebbe estinta da lungo tempo. di david grieco da globalist |