Report: del leghista Giancarlo Giorgetti che se la dà a gambe davanti ai microfoni ne vogliamo parlare? ![]() Il servizio che un paio di giorni fa Report – la trasmissione d’inchiesta della RAI – ha dedicato al Sud (che potete approfondire sulla Facebook di Terroni di Pino Aprile) ha aperto un dibattito interessante. Volendo, nella storia della Seconda Repubblica, è la prima volta che il servizio pubblico televisivo racconta la verità su come l’Italia ha trattato e continua a trattare il Mezzogiorno d’Italia. di i Nuovi Vespri |
Molto centrato il commento dello scrittore e giornalista Pino Aprile, leader del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, soprattutto là dove mette in evidenza le contraddizioni della Lega di Matteo Salvini e del suo vice, Giancarlo Giorgetti. Infatti, davanti al giornalista di Report, che gli chiedeva conto e ragione della mancata applicazione della legge nazionale sul federalismo fiscale – legge voluta proprio dalla Lega – Giancarlo Giorgetti è letteralmente scappato! Di cosa si era accorto, Giorgetti? Che se la legge – ribadiamo: voluta dai leghisti – fosse stata applicata, lo Stato avrebbe dovuto togliere soldi al Centro Nord e darli al Sud! Così la documentazione è sparita. “La fuga: dinanzi a dati, domande vere, non addomesticate, i ladri di diritti e verità sono scappati. Quando il cronista chiede a Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, che fine hanno fatto i documenti sullo scippo progettato a danno del Sud (e ordinati da lui quando era presidente della Commissione parlamentare che avrebbe dovuto garantire uguali diritti a tutti e invece li rubava ai meridionali), lui farfuglia, scappa, cambia direzione, accelera, sparisce. China il capo e gira la faccia, come per non farsi riconoscere. Conservate nella memoria e in cima alle vostre pagine social quell’immagine: è la sintesi di un delitto e di una ammissione di colpa”. Ce n’è anche per un altro leghista, Roberto Maroni: “Quando, dopo le solite puttanate razziste sugli amministratori del Nord più onesti, per definizione e sé-dicenti – scrive Pino Aprile – l’intervistatore elenca i nomi di quelli lombardi e veneti incarcerati per mazzette, furti, appalti truccati, l’ex presidente della Lombardia Roberto Maroni, che vide il suo vice finire in galera (e lui stesso ha qualche problemino…) si alza e fugge. Conservate l’immagine nella memoria e sulle vostre pagine social: dice di che gente si sta parlando, il loro livello, e dice che hanno coscienza di quel che hanno fatto”. Non può mancare una ‘pennellata’ su qualche esponente della ‘sinistra’ italiani in bilico tra il PD e Italia Viva di Renzi. E’ sempre Pino Aprile che scrive: “E l’incredibile Luigi Marattin nato a Napoli, ex-PD ora Italia Viva, già consigliere economico di Renzi, e presidente della Commissione tecnica sui fabbisogni standard, indistinguibile dal peggior leghista, quando i meridionali venivano derubati di risorse e diritti, che dice: «I 35 euro in meno a un campano serve a riconoscere paradossalmente il fatto che la spesa storica è stata più bassa»! Per capirci, il cotale dice che per ‘far riconoscere’ che i terroni sono stati fottuti dallo Stato, tramite i partiti (tutti), li fottiamo di nuovo. Metti che poi uno non se ne accorge, se smetti di derubarlo… La Lega porta la nomina, ma tutti i partiti sono al servizio del potere nordico, con uso massiccio di ascari del Sud (il PD manda i dirigenti del Nord a capeggiare almeno la metà delle liste elettorali al Sud; la Lega lascia fare il lavoro sporco agli indigeni, poi invia i commissari in tutte le regioni meridionali, ad amministrare le colonie)”. La “spesa storica”: l’ultima trovata della Lega e dei partiti politici nazionali per gabbare i circa 20 milioni di abitanti del Sud: siccome i Terroni hanno sempre avuto meno soldi, beh, che continuino ad avere meno soldi! “Si possono scrivere molte cose della puntata di Report – scrive sempre Pino Aprile – su come il Sud è depredato, ma dopo il successo di libri meridionalisti su cui nessuno avrebbe scommesso un soldo; dopo il dilagare sul Web di verità storiche e contemporanee taciute dalla macchina nazionale della comunicazione (inclusa, e anzi in prima fila, quella di Stato); dopo l’ottima trasmissione di Riccardo Iacona; la puntata di Report sdogana gli ultimi dubbi: l’informazione sui furti di risorse e diritti ai danni dei meridionali, da parte dello Stato, tramite i partiti ‘nazionali’ complici del potere politico ed economico del Nord (tutti, e inclusi, ripeto, i rappresentanti del Sud), è uscita dalle catacombe dei ‘sudisti’ (lo dicono in termini dispregiativi), dei neoborbonici (dispregiativo, ovvio), eccetera. Non è più roba da lamentela terronica e ‘rimboccatevi le maniche'”. Ragazzi: questa volta è stata la RAI a mettere in luce le magagne di un Centro Italia che toglie risorse al Sud, peraltro non su commenti, ma sulla base di dati ufficiali, oggettivi, impossibile da smentire: non a caso il leghista Giorgetti se l’è data a gambe! “Quindi, è fatta? – si chiede e chiede Pino Aprile -. No, ovvio. Ora dobbiamo temere l’uso di questa informazione, da parte di chi si è scoperto alfiere dei diritti negati al Sud qualche minuto fa (e può succedere, non è una corsa a chi arriva prima), ma per renderla ancora una volta funzionale, però ‘da Sud ribelle (quasi…)’, ai soliti interessi. Non dimentichiamo il piano dei primi anni Novanta, concertato fra Lega e mafia, per la creazione di ‘leghe’ meridionali apparentemente contro quella Nord, di fatto al suo servizio (l’ideologo razzista Gianfranco Miglio scese a Catania per incontrare il latitante boss Nitto Santapaola)”. “Ora diventa persino più difficile gestire e analizzare l’informazione, però parliamo di qualcosa che non c’era e adesso c’è, che è poca, ma cresce e può dilagare da un momento all’altro; se lo fa nella direzione sbagliata, sarà difficile correggerla. Un problema. E finalmente il problema è questo! Fatemelo ripetere: vederli, quei prepotenti e ladri di equità, fuggire dinanzi a una domanda, alla loro colpa, alla vergogna… Tante volte ti chiedi “ma chi me lo fa fare!”; ecco quella può essere una risposta. Ne vale la pena”, conclude Pino Aprile. Ah, dimenticavamo: Giancarlo Giorgetti è quello che, da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, durante il Governo Giallo-Verde, si è reso protagonista della seguente furbata: “Ha fatto mettere, nero su bianco, che le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione verranno utilizzate man mano che i progetti saranno ‘cantierabili’, cioè esecutivi, cioè pronti per essere realizzati. Peccato che non sono stati specificati i luoghi dove la ‘cantierabilità’ dei progetti si materializzerà. Che significa? Semplice: che siccome il Sud ha pochi progetti ‘cantierabili’, mentre nel Centro Nord ci sono già tanti progetti ‘cantierabili’, una parte delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione – che sono fondi del Sud – andrà al Centro Nord Italia!” “Un ‘meraviglioso’ scippo silenzioso ai danni del Sud targato Lega di Matteo Salvini-Giancarlo Giorgetti. A quanto ammonterebbe questo nuovo scippo al Sud in salsa leghista? A circa 10 miliardi di euro. C’è un rimedio? Certo: il Ministro del Sud, Giuseppe Provenzano, dovrebbe bloccare subito questa furbata: e pazienza se leghisti, renziani e PD ci resteranno male! Ps . Dedicato a quegli stupidi meridionali che applaudono e votano per chi cantava "Forza Vesvio" e fino a poco fa diceva "Prima i padani" cosi come oggi dice prima gli Italiani. admin |