“Ormai la casa è stata assegnata a mio marito e in maniera regolare. Per quale motivo dovrebbe lasciarla?”. Così l’ex ministra della Difesa, Elisabetta Trenta,in una intervista al Corriere della Sera , risponde alle critiche che le sono state fatte per aver mantenuto un alloggio di servizio che le era stato assegnato e che ha mantenuto anche dopo la fine della sua esperienza di governo assicurando che a Luigi Di Maio, che le ha chiesto di lasciare la casa, “gli ho spiegato che tutto è stato fatto correttamente”. da globalist |
Da ministro - spiega - “avevo bisogno di un posto dove incontrare le persone, di un alloggio grande. Era necessaria riservatezza”. “Anche adesso continuo ad avere una vita diversa [...], una vita di relazioni, di incontri”.“Quando sono diventata ministra, mio marito è stato demansionato. Ora ha di nuovo i requisiti. E comunque - osserva - noi prima facevamo una vita completamente diversa. Dopo la vita del marito ha seguito quella della moglie. Se vivevamo in due uno sull’altro poteva andare bene, poi le condizioni sono cambiate. E anche adesso continuo ad avere una vita diversa”, chiarisce: ″È una vita di relazioni, di incontri”. L’ex ministra spiega che “se avessi lasciato quell’alloggio di servizio per trasferirmi in un altro avrei dovuto fare un doppio trasloco visto che quello di mio marito era a carico dello Stato. Invece così lo Stato ha risparmiato”, sottolinea. da globalist Ci sono due ipotesi. O nel palazzo del potere c'è un virus, o visto quello che è oggi la politica si candidano ed arrivino nei palazzi solo opportunisti, farabutti, arrivisti, delinquenti, comunque i più spregiudicati, senza alcuna etica né passione civile, che vanno li solo per arraffare. I 5S ci hanno provato, ma più per propaganda che per convinzione, i risultati sono questi. (by admin) |