News: DON GELMINI ACCUSATO DI ABUSI
(Categoria: Canapa e Droga)
Inviato da ferocibus70
sabato 04 agosto 2007 - 02:26:29




Faccio sommessamente notare che ogni volta che si è ficcato lo sguardo dentro alle Comunità di recupero sono venute fuori immani porcherie. Come fu per S.Patrignano dove si scopri che addirittura si era coperto un omicidio, oltre ad un mare di abusi.. Come fu per Saman con le vicende di Cardella, le truffe e l’accostamento con la morte del fondatore Mauro Ristagno.



don_gelmini.jpgCome potrete leggere sotto, Don Gelmini, il prete che si occupa del recupero dei tossicodipendenti, fondatore del gruppo di comunità L’Incontro attive in tutto il mondo, è accusato di abusi sessuali.

Francamente faccio un po’ fatica a crederci, non so perché, è un po’ irrazionale, ma sento questo (1).

Però leggendo l'articolo mi sono venute un paio di osservazioni, cosi colgo l'occasione di ritornare su argomenti già in parte trattati.

Come leggerete sotto, c’è una sollevazione della destra che ha in Don Gelmini ed  in San Patrignano dei punti di riferimento in materia di lotta alla droga. Tenacemente proibizioniste queste realtà sono state sempre piuttosto oscurantiste, negando che altri intereventi in materia di droga potessero essere efficaci e negando, quasi sempre, l’interdisciplinarità (vedi  alcune dichiarazioni di Don Gelmini che suscitarono un mare di polemiche). Insomma si ritengono i detentori dell'unico metodo per la salvezza dei tossici.

Leggendo le dichiarazioni di Melluzzi, Gasparri e Volontè, pare che sia innocente a prescindere, come diceva Totò. Giusto, la presunzione di innocenza è un caposaldo del nostro sistema giuridico.

Però pare non funzioni per tutti.

Ad esempio per le maestre accusate di pedofilia è scattata all’inverso una presunzione di colpevolezza.

Cosi come per la   Rom accusato (ma poi completamente scagionata) del tentativo di rapimento di un bambino.

Eppure da quello che pare di capire dall’articolo l’inchiesta va avanti da mesi, ci sono testimonianze univoche e concordanti, e credo che i magistrati abbiano fatto dei riscontri.

Quindi almeno l’idea di una persecuzione anticattolica è assolutamente ridicola. Come al solito quelli di destra (purtroppo anche quelli di sinistra ora!) la buttano sempre in politica e (quasi) sempre a torto.

Faccio sommessamente notare che ogni volta che si è ficcato lo sguardo dentro alle Comunità di recupero sono venute fuori immani porcherie. Come fu per S.Patrignano dove si scopri che addirittura si era coperto un omicidio, oltre ad un mare di abusi.. Come fu per Saman con le vicende di Cardella, le truffe e l’accostamento con la morte del fondatore Mauro Ristagno.

Per cui, da questo punto di vista, la meraviglia è anche fuori luogo.

Ed è fuoriluogo pensare che un prete non possa macchiarsi di simili abusi. E' di questi giorni la feroce polemica per il risarcimento miliardario che la  chiesa americana ha dovuto versare delle vittime dei preti pedofili. E non passa giorno senza che si abbia notizia di abusi compiuti da sacerdoti. Per cui l'abito talare è semmai un indizio di colpevolezza piuttosto che di innocenza.

 

L’altra osservazione è circa la dichiarazione di  Gasparri che di idiozie ne dice con la pala.

Infatti dichiara, che : "In Italia e in ogni parte del mondo centinaia di migliaia di ragazzi e di famiglie ritrovano la vita e il sorriso grazie all'opera infaticabile di don Pierino Gelmini".
Per quanto si può considerarla un’ iperbole è una colossale falsificazione. Non so negli altri paesi, ma  in Italia non esiste un solo studio serio, attendibile sulle attività e sui risultati del "metodo di cura" delle tossicodipendenze applicato dalle comunità.

Per quel poco che se ne sa i numeri dicono esattamente l'opposto di quanto sostiene Gasparri. Le Comunità sono un fallimento. A fronte di costi elevati (a carico dello Stato, dato che queste comunità sono tutte sovvenzionate dal servizio pubblico), il numero dei ragazzi che può definirsi "guarito" non supera percentuali irrisorie (intorno al 6%). In realtà le comunità segnano nella casella "guariti", tutti quelli che hanno terminato il cosiddetto "programma di recupero". Non monitorandolo a distanza di tempo, cosa fondamentale vista l'incidenza altissima delle "ricadute". Se poi lo stesso soggetto ritorna, finisce di nuovo il programma, viene risegnato nella casella dei "guariti".

Il sostanziale fallimento della politica repressiva e dei sistemi adottati dalle comunità terapeutiche  è dimostrato dal fatto che questo tipo di realtà, negli altri paesi è via via scomparso, o mutato in maniera sostanziale, anche per il mutamento della tipologia delle droghe. Non c'è più solo l'eroina con la figura classica del tossico ma un mare di droghe, assuntori multisostanza, occasionali, molti socialmente inseriti, la fascia di età si è abbassata moltissimo.
Studiate per intervenire sul tossico da eroina queste realtà sono assolutamente inutili a fronteggiare il nuovo fenomeno delle droghe come la cocaina ed il crack. L'efficacia dei loro mezzi era dubbia prima, è assolutamente inutile ora. Ma danno prestigio, fanno girare una quantità di denaro, arricchiscono molti. S.Patrigano è una vera industria che fattura milioni di euro, godendo di regimi fiscali privilegiati e contando, con la scusa dell'ergoterapia e del recupero) su una manodopera a costi irrisori.Cosi mentre si sperimentano in tantissimi paesi politiche di riduzione del danno, con notevoli successi, in Italia le leggi sulla droga le dettano realtà come quelle di Muccioli o di Don Gelmini.
Ritornando ai numeri di Gasparri, sono gonfiati esattamente come quelli delle Comunità. Se si pensa che i drogati in Italia (ci riferiamo agli eroinomani che sono quelli che ricorrevano alle comunità) sono stati stimati sempre intorno ai 200 mila, e i posti/letto nelle comunità non hanno mai superato i 20 mila, è difficile credere che, anche ammesso che la realtà di Don Gelmini fosse miracolosa, abbia potuto "restituire il sorriso" a centinaia di migliaia di famiglie.
Sono le solite balle di chi parla senza conoscere niente di questo problema, e lo fa solo per affermare convinzioni ideologiche e null'altro. Io non so se don Gelmini è colpevole, questo lo stabilirà la magistratura. So per certo però che sarebbe meglio che la "cura" della tossicodipendenza, che è un problema medico/sociale fosse sottratta all'influenza nefasta della Chiesa che l'affronta con un approccio  ideologico, oscurantista, antisceintifico.Le comunità in alcuni casi possono essere utili, ma devono lavorare di concerto con i SERT, con gli operatori del settore e con tutte le realtà che operano in questo variegato mondo. Ridurre gli interventi  a quello esclusivo della comunità è un errore di partenza grossolano.


GIUSEPPE GALLUCCIO 4/8/07

(1). Avendo approfondito la figura e la storia di Don Gelmini, la mia sensazione che fosse innocente è venuta meno. Quest'uomo  andrebbe messo nelle condizoni di non nuocere.
Leggi
QUI giuseppe galluccio 11/8/07

PER APPROFONDIRE:

http://www.gruppoabele.org/Index.aspx?idrassegnastampa=124

http://www.verdi.it/document/dossierdroghe/6.htm

http://www.medicalcannabis.it/
http://www.altrestorie.org/news.php?extend.256
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Terni, Indagato don Gelmini - L'accusa è di abusi sessuali

Il centrodestra lo difende.
Gasparri: "Piena solidarietà a un eroe civile del nostro tempo”.

Don Pierino GelminiROMA - Don Pierino Gelmini, il fondatore della Comunità Incontro, è indagato dalla procura di Terni per presunti abusi sessuali. Ad accusarlo, secondo quanto riporta La Stampa di oggi, sono due ragazzi che erano stati ospitati ad Amelia nella struttura contro la tossicodipendenza creata dal sacerdote. Infuria intanto la polemica politica, con il centrodestra schierato in sua difesa.

L'indagine, condotta dal procuratore della Repubblica Carlo Maria Scipio e da uno dei suoi sostituti, Barbara Mazzullo, è in corso da oltre sei mesi e i magistrati hanno già ascoltato diversi testimoni per ricostruire la vicenda. Le dichiarazioni contro don Gelmini sarebbero molte e abbastanza concordanti: pagine e pagine di verbali in cui gli ex ospiti, giovani che hanno avuto o hanno ancora a che fare con la droga, alcuni dei quali sono scivolati nella delinquenza, ripeterebbero sempre gli stessi racconti, riferiti a fatti avvenuti un anno e mezzo fa. Nelle scorse settimane i pm hanno anche già sentito il diretto interessato, che attualmente non è ad Amelia ma in un'altra delle sue comunità.

Mentre la diocesi di Terni ha espresso "sorpresa e incredulità" e ha espresso "fiducia nell'opera della magistratura", secondo Lanfranco Frezza, uno degli avvocati difensori di don Gelmini, "i fatti addebitati sono destituiti da ogni fondamento". Il legale ha poi ricordato che il sacerdote "opera con personale umano molto particolare" e non ha escluso "a priori che possa essere rimasto vittima di una vendetta o di una forma di estorsione". "Siamo costernati ed angosciati ma lieti di portare la croce buttata addosso ad un uomo che per 82 anni ha sempre servito Cristo, la Chiesa e gli ultimi", ha commentato il medico e psichiatra Alessandro Meluzzi, amico e portavoce di don Gelmini. "Chiameremo a raccolta decine di migliaia di giovani, pronti a portarli nelle aule giudiziarie, perché è in momenti come questi che l'intero popolo si stringe attorno al suo pastore".


La polemica politica. Al sacerdote è giunto il sostegno del centrodestra, schieramento per il quale era da tempo un punto di riferimento. "In Italia e in ogni parte del mondo centinaia di migliaia di ragazzi e di famiglie ritrovano la vita e il sorriso grazie all'opera infaticabile di don Pierino Gelmini", ha detto il deputato di An Maurizio Gasparri, la cui "devozione nei confronti di uno dei pochi eroi civili del nostro tempo è convinta e totale". L'Udc Luca Volontè ha parlato di "furore anticattolico" e ha invitato il ministro della Giustizia Mastella a inviare degli ispettori nella procura di Terni. Vladimir Luxuria, deputata di Rifondazione Comunista, ha invece chiesto di "non fare assoluzioni preventive" e di non "assolvere una persona indagata per reati così gravi solo perché è un sacerdote".

Tratto da  : Repubblica.it






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