News: TRUFFE ELETTORALI
(Categoria: BROGLI ELETTORALI)
Inviato da ferocibus70
mercoledì 08 novembre 2006 - 16:11:52




TRUFFE ELETTORALI A CONFRONTO
http://blogghete.blog.dada.net/archivi/2006-04-01.html


USA-ITALIA: SISTEMI DI TRUFFA ELETTORALE A CONFRONTO

di Gianluca Freda (30/04/2006)


 



Quando gli exit-polls differiscono in maniera sostanziale dal risultato finale, vuol dire che probabilmente l’elezione è stata truccata”. L'affermazione è di Clinton Eugene Curtis,  l’uomo che ha elaborato il programma software grazie al quale   George W. Bush è riuscito, con un abile imbroglio informatico, a farsi eleggere presidente degli Stati Uniti per ben due volte di seguito, rubando voti ai suoi avversari (a Gore, in Florida, nel 2000 e a Kerry, in Ohio, nel 2004). L’elaborazione del software fu commissionata alla Yang Enterprises Inc. di Oviedo, Florida, azienda presso la quale Curtis lavorava come programmatore. A commissionare l’elaborazione del programma fu, nel 2000, , deputato repubblicano, amicone del governatore della Florida e fratello dell’attuale presidente USA Jeb Bush, consulente e referente politico della Yang Enterprises. Curtis aveva elaborato il programma in buona fede, non pensando che servisse ai repubblicani per truccare le elezioni, ma solo come strumento per tutelarsi contro eventuali brogli della parte avversaria. 
Sotto il filmato della deposizione di Clinton Curtis, oppure lo potete scaricare QUI .


L’imbroglio era già stato denunciato da Curtis a Raymond Lemme, Ispettore Generale presso il Dipartimento dei Trasporti della Florida, dove Curtis aveva iniziato a lavorare dopo aver abbandonato la Yang Enterprises. Lemme svolse delle indagini e rivelò a Curtis di aver scoperto un sistema di corruzione che “arrivava fino alla cima”, coinvolgendo la Yang e il Dipartimento dei Trasporti della Florida in una serie di attività illecite, tra cui il falso in bilancio e la truffa ai danni dello stato.
Poco dopo aver parlato con Lemme, Curtis fu licenziato dal Dipartimento dei Trasporti. Raymond Lemme fu trovato morto il 1 luglio 2003 in un motel di Valdosta, in Georgia. Il suo caso fu frettolosamente e incredibilmente archiviato come suicidio. Si disse che Lemme si era tolto la vita tagliandosi le vene con una lametta da barba. La polizia di Valdosta, per molti mesi, dichiarò alla stampa che non esisteva alcuna foto del cadavere, poiché le fotografie scattate sul luogo del ritrovamento del corpo erano andate perdute a causa del malfunzionamento della memory card della macchina digitale utilizzata. Finchè qualcuno non pubblicò – che evidentemente erano andate perdute meno di quanto i poliziotti locali avrebbero voluto – sul web, e si vide che il cadavere presentava segni di forti percosse piuttosto visibili e che la lametta da barba e il suicidio avevano tutta l’aria di essere una grossolana messa in scena. Qui di seguito pubblico la traduzione di un estratto dell’affidavit giurato (potete
scaricarlo qui in versione integrale, formato PDF) che Clinton Curtis consegnò al Brad Blog nel 2004, temendo che ciò che era accaduto a Lemme potesse capitare anche a lui (finora, se dio vuole, Curtis è vivo, in salute e pure candidato in Florida contro Feeney). Si tratta della parte in cui Curtis descrive il funzionamento del software da lui elaborato per la manipolazione dei voti.
Ho evidenziato le parti che possono avere una similitudine con la truffa elettorale perpetrata in Italia il 9 aprile. Ricordo che le nostre elezioni del 9 aprile e quelle americane del 2000 e 2004 hanno almeno 4 punti di contatto:
1) L’incredibile andamento degli scrutini, con il flop dei sondaggi e il clamoroso ribaltamento degli exit-poll.
2) La presenza nefasta di Karl Rove, che è stato consigliere elettorale tanto di George W. Bush quanto di Silvio Berlusconi.
3) La presenza di sistemi informatici per l’elaborazione del flusso dati di cui sono in pochi a conoscere il funzionamento.
4) L’affidamento dell’appalto per lo scrutinio elettronico ad una azienda (la Accenture) che è la stessa principale indiziata per la truffa elettorale in Florida del 2000, oltre ad avere come partner Gianmario Pisanu, figlio del nostro inappuntabile ministro dell’Interno.
Se vogliamo capire in che modo il centrodestra è riuscito a perpetrare la truffa a cui abbiamo assistito il 9 aprile, credo che negli strumenti utilizzati per alterare il voto negli USA potremmo trovare la chiave del mistero.
A proposito: subito dopo le elezioni, Berlusconi ha iniziato a strillare come una gallina che voleva un riconteggio totale delle schede eseguito sul cartaceo. Della serie: se voglio evitare che i dati fasulli affluiti al Viminale vengano confrontati con le schede reali, meglio far finta di desiderarlo ardentemente. Così, oltretutto, si poteva riuscire a dilazionare l’insediamento del nuovo governo e a ricattare il paese tenendolo sotto scacco. Ora che c’è tempo e il governo sta per insediarsi, sapete, una verifica approfondita del cartaceo comincia a non sembrarmi poi una così cattiva idea.   Dall'affidavit di Clinton Eugene Curtis (traduzione mia) "Poco tempo dopo, come da incarico, elaborai un prototipo del programma per la truffa elettorale. Prima di tutto creai un programma in cui ogni candidato viene rappresentato come elemento di una lista di simboli. Il nome di ogni candidato viene inserito in un database, e il numero che gli è attribuito corrisponde alla posizione che si vuole fargli occupare in quella lista. All’avvio, il programma legge il database, rileva il numero assegnato al candidato e riempie lo spazio corrispondente con i dati associati a quel numero. Ciò permette al programma di lavorare in modo dinamico. Non importa chi sia il candidato, poiché ognuno di essi è associato a un numero a cui corrisponde il suo profilo.
In una situazione normale l’elettore seleziona il candidato, clicca sul tasto di conferma, e il totale dei voti precedentemente assegnati al candidato scelto verrà aumentato di un’unità. Invece, nel prototipo per i brogli elettorali che avevo elaborato, le cose non andavano come poteva sembrare. Nascosti sullo schermo vi erano dei pulsanti invisibili. Una persona che conoscesse la posizione di questi pulsanti poteva utilizzarli per modificare i voti di qualsiasi candidato della lista.
Cliccando questi pulsanti nascosti nella giusta sequenza, il candidato selezionato dall’utente viene messo a confronto con altri candidati della stessa competizione elettorale. Se il candidato selezionato è in testa, non accade nulla. Se invece è in vantaggio un altro candidato, il totale dei voti viene modificato in modo tale che il candidato selezionato torni in testa con il 51% dei voti. Gli altri candidati si suddividono automaticamente il restante 49% nella stessa identica proporzione che esisteva tra loro in precedenza. Nel prototipo che avevo fornito a Feeney, il totale dei voti appariva sullo schermo. Nella versione reale, l’elettore non avrebbe traccia visibile dell’imbroglio che sta avendo luogo. Poiché il voto viene applicato per competizione, si può alterare una singola competizione elettorale o più competizioni allo stesso tempo.
Né gli scrutatori né gli elettori potrebbero mai accorgersi della truffa, poiché di essa non appare alcun segno visibile. Inoltre, la procedura può essere ripetuta quante volte volte si vuole, fino a ottenere i risultati desiderati. Nessun test e nessuna simulazione potrebbe mai far scoprire l’imbroglio, perché la sua attivazione e la sua procedura sono invisibili a chiunque tranne che agli organizzatori della truffa. Questa stessa procedura potrebbe essere automatizzata, in modo tale da attivarsi, senza che sia necessario l’intervento di un operatore, ogni volta che l’apparecchiatura rileva un certo schema dell’andamento del voto. L’algoritmo potrebbe anche essere alterato da chiavi nascoste o da “triggers” che permettano all’utilizzatore in malafede di manipolare tanto i margini quanto le percentuali di una competizione elettorale. In molte elezioni nazionali, non è necessario vincere in tutte le zone del paese.”







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