News: UN ARTICOLO DEL GIORNALE
(Categoria: BROGLI ELETTORALI)
Inviato da ferocibus70
mercoledì 08 novembre 2006 - 21:34:12

E’ uscito oggi su il Giornale.it un articolo, a firma Massimiliano Lussana, che cerca di replicare alle tesi fantapolitiche de Il broglio, il libro scritto dall''anonimo Agente ItalianoLussana mette in evidenza  come la tesi secondo la quale nei comuni “rossi” il calo delle schede bianche non ci sia stato, o comunque non sia stato cosi netto come nei comuni “neri”  (preferisco questa dizione ad “azzurri”). Per quanto mi è stato possibile constatare, in una mia piccola ma ben documentata inchiesta, l’affermazione del Giornale è vera.


 
E’ uscito oggi su il Giornale.it un articolo, a firma Massimiliano Lussana, che cerca di replicare alleil_broglio.jpg tesi fantapolitiche de Il broglio, il libro scritto dall''anonimo Agente ItalianoLussana mette in evidenza  come la tesi secondo la quale nei comuni “rossi” il calo delle schede bianche non ci sia stato, o comunque non sia stato cosi netto come nei comuni “neri”  (preferisco questa dizione ad “azzurri”). Per quanto mi è stato possibile constatare, in una mia piccola ma ben documentata inchiesta, l’affermazione del Giornale è vera.Facendo dei controlli a campione non risulta affatto che ci sia una diversità tra comuni rossi e neri. Io ho esaminato ad esempio due comuni  campani, Giugliano (NA) e Napoli, entrambi amministrati da giunte di sinistra ed in entrambi il calo delle bianche è in linea con quelli della regione, che comunque è più alto di quello nazionale. Per meglio dire il crollo è simili in termini percentuali, ma enorme in valore assoluto, perché le schede bianche nel 2001 erano altissime, rispetto all’allora media, e si sono in pratica azzerate in questa tornata (vedi qui in dettaglio). Il calo, o per meglio dire il crollo, delle bianche è piuttosto generalizzato, con punte in Campania e Puglia. Ma distribuito equamente in entrambi i tipi di amministrazione.
Nella mia piccola inchiesta, ho verificato pure che il comune pugliese che nel Broglio viene riportato a 0 schede bianche, cioè San Nicola di Bari, in realtà è Sannicandro Garganico e lo  0 nella colonna schede bianche è frutto di un errore materiale: se si ha la pazienza di fare i conti con la calcolatrice, si vede che le schede bianche dovrebbero essere circa 167*. Per cui , io per primo, accesso sostenitore del broglio tentato da Berlusconi , non ho difficoltà ad ammettere, l’assoluta infondatezza di queste affermazioni del libro.
L’autore dell’articolo però fa un' analisi molto parziale, in quanto estrapola un dato dal libro ed esaminandolo fuori contesto.Il libro parte dalle numerose stranezze ed incongruenze inspiegabili, per fare una serie di ipotesi. Anche se le possibili spiegazioni date dal libro sono abbastanza fumose, le incongruenze e le stranezze rimangano tutte.
Che queste elezioni siano state piuttosto strane, con risultati che danno da pensare lo dice lo stesso Lussana, quando esamina il dato che le schede bianche al Senato siano più che alla camera, nonostante gli elettori della Camera siano molti di più. Non dice che l'autore stesso del libro  è perplesso sulla sua  teoria, dato che si rende conto che manipolare le schede bianche nelle urne presupporrebbe un esercito di imbroglioni, cosa davvero poco probabile. Ma se, come io ritengo,  il broglio è stato fatto a valle, cioè da chi raccoglieva i dati e non nelle urne, ha poca importanza in quali comuni le schede bianche siano diminuite.
Lussana  trova anche vergognoso che non si siano potute ricontare le schede.Come tutti quelli di destra anche l’autore di questo articolo ha in enorme disprezzo le leggi della Repubblica. Che prevedono il riconteggio delle schede, ma  con determinate regole. In prima istanza la legge prevede si possano ricontare  solo lo schede contestate. Ciò è stato fatto. Il resto è demandato alla giunta delle camera. Li si potranno ricontare  eventualmente tutte. L’esempio del Messico non c’entra un tubo, dato che li le leggi saranno diverse. O si vuole applicare le leggi di altri paesi, a secondo della convenienza?Nessuno nega la possibilità di controlli, ma vanno fatti secondo le nostre leggi. Altrimenti le elezioni diventerebbero virtuali, dato che ogni perdente richiederebbe il controllo, con la sicura paralisi del paese. Ecco perchè il legislatore ha previsto un limite alla possibilità di ricontrollo. Mi pare ovvio oltre che giustificato.Lussano cerca poi di insinuare il sospetto, partendo dal maggior numero di bianche al Senato che, se broglio c’è stato, questo semmai è stato compiuto dalla sinistra. Argomentando che i brogli  si fanno per vincere.
Vero, i brogli si fanno per vincere e non per perdere, o rimontare solo una parte dello svantaggio. Ma ancora più vero è che non si è mai visto  brogli  fatti da un ' opposizione. Un ‘ opposizione cosi potente, che sarebbe in grado di compiere brogli, nonostante le istituzioni, compreso il ministero dell’Interno, siano in mano all’altra parte. Ben strana  opposizione quella che, pur essendo cosi forte e scaltra, non è maggioranza ma, appunto,  opposizione!!L’autore dell’articolo sembra poi dimenticare che la tesi del libro è chiara: Berlusconi ci ha provato ma gli è andata male. Per qualche ragione, che il libro individua nell’intervento dei Democristianoni ( cioè UDC + Pisanu), il broglio è risultato un tentato broglio, perché il caimano è stato fermato. Ma siamo poi certi che Berlusconi abbia perso? In effetti i brogli ci sono stati, non è che non sono serviti a niente. Più o meno, senza di questi, l’Unione aveva una ventina di senatori in più.Cioè una larga maggioranza al senato, che avrebbe ridotto la destra al silenzio e demolita senza dubbio la leadership berlusconiana. Leadership che il Kaimano vuole a tutti i costi.Senza i presunti brogli, col cavolo che si parlava di inciuci, grosse koalition eccetera. E si tacitavano anche quei pseudo esperti che descrivono un paese spaccato in due. Ma elaborano teorie probabilmente su un dato di partenza assolutamente fasullo.

Alla fine dell’articolo, poi viene citata una dichiarazione del sen. Manzione, della margherita, membro della giunta delle elezioni, che dà una spiegazione facile facile al crollo delle bianche o delle nulle:
«Ci sono state meno schede bianche e meno schede nulle in queste elezioni politiche per due motivi: perchè era più semplice votare e perchè sono stati più convinti gli elettori del centrosinistra. Non c'è stato proprio nessun broglio, ma semplicemente nel 2001 ci furono più schede bianche perchè molti elettori del centrosinistra decisero di votare comunque,    non specificando la coalizione di riferimento. Preferirono insomma optare per la scheda bianca, anziché dare un voto deciso al centrosinistra. Stavolta, invece, hanno votato più convintamente per noi e quindi ci sono state meno schede bianche. Nessun broglio, nessun mistero».
Che Manzione abbia queste doti di veggenza, è sorprendente.  Da quello che mi risulta, l’elettore di sinistra, in genere più politicizzato, è difficile che voti scheda bianca. La mia tesi, non dimostrabile è sicuramente però più probabile di quella di Manzione, indimostrabile anch'essa ed oltretutto improbabile.Ma quello che invece è sicuramente sbagliato in queste affermazione è che le schede bianche siano diminuite per la maggior semplicità del sistema elettorale.
Perché il sistema elettorale sarebbe  più semplice? Per la mancanza di preferenze? Ma queste mancano dall’introduzione del maggioritario e dei collegi uninominali, cioè dal 92, se ricordo bene. Per cui dove sarebbe la maggiore semplicità? Ma anche nel caso fossero più semplici, questo avrebbe inciso sulle nulle (che sono calate anche loro) e non sulle bianche.
Infatti molte schede sono annullate per errori dell'elettore. In un sistema più complesso la percentuale di errori aumenta, quindi aumentano le schede nulle. In che modo possa incidere sulle bianche che sono l'espressione di volontà, o non volontà, dell'elettore, e non di errori dovrebbe esser spiegato.  In che modo la semplicità del sistema elettorale incide sulla volontà dell'elettore? BOHHH!!
Infine se si usa la spiegazione della maggior motivazione dell’elettorato, come fa la destra per spiegare la rimonta, abbiamo già detto in più salse, che non è assolutamente vero che ci sia stata una maggiore mobilitazione dell’elettorato, cosa che spiegherebbe anche l’errore dei sondaggi. Come da più parti è stato detto, gli elettori votanti non sono affatto aumentati, anzi in valore assoluto sono diminuiti. L’errore (?) è nato perché questa volta per la differenza del conteggio degli elettori all’estero. Vedi il dettaglio.
giuseppe galluccio 23/8/06

* Sul sito dell'UTG di Bari si legge che Sannicandro Garganico (FG) è l'unico comune della Puglia a 0 Schede bianche, perciò dovrebbe essere questo il comune citato nel libro Il Broglio. Rifacendo i conti però credo che lo 0 sia frutt0 di un errore materiale. Infatti a Sannicandro i votanti risultano ( dallo stesso sito della Prefettura) 13.533; i voti non validi 441. Ma la percentuale dei voti non validi sui votanti è 4,5. Se si fa il conto, 441 è solo il 3,2 di 13.533. Il 4,5 è rappresentato da 608.
Un rapido calcolo e le schede bianche dovrebbero essere 167. O cosi oppure è sbagliato il calcolo della percentuale.Sono portato a credere che l'errore però sia lo 0.
I dati che smontano il complotto della sinistra   di Massimiliano Lussana

Da :
http://www.ilgiornale.it/
(...) stai in linea. Li cerco sul computer. Sentì smanettare. Lui come andava? «Ok, Stefano, ok». «Guarda, forse ho trovato. Vuoi il raffronto con le elezioni del 2001?». «Sì». «Erano 800 in pratica, cinque anni fa. Per la precisione 795. Il 2,94 per cento». «Che è la media delle schede bianche nel Nord», disse Gigi. «Esatto. É più o meno la nostra media». «E adesso?». «Ah. Adesso, non crederci, se non ti va, ma è poco più dello zero per cento»“.
Ecco, visto che su questa roba ci si sta costruendo una campagna con tanto di interrogazioni parlamentari, programmi Rai e interviste a sondaggisti ex berlusconiani, vale la pena di fare qualche precisazione. Facendo - anche se sappiamo che è una pratica desueta - nè più, nè meno che i giornalisti. Partendo dal dato sulle schede bianche a Imperia sul proporzionale per la Camera. Nel 2001 furono effettivamente 795, il 2,94 per cento. Insomma, il Broglio su qualche punto è documentato. Ma crolla immediatamente dopo, sul «poco più dello zero per cento», visto che nel 2006 le schede bianche a Imperia per la Camera sono state 217 pari allo 0,77 per cento. Certo, un dato inferiore a quello del 2001, ma con un calo assolutamente in linea, se non inferiore, alla media nazionale.
Ma c'è di più. Per fermarci alla Liguria, siamo andati a vedere i dati di due Comuni capoluogo amministrati dal centrosinistra, anzichè della Casa delle libertà. E i dati sono sorprendentemente simili a quelli di Imperia, su cui si è voluto vergognosamente aprire un caso. A Savona nel 2001, le schede bianche per la scheda proporzionale alla Camera furono 979, pari al 2,1 per cento. Nel 2006, invece, 335, pari allo 0,77 per cento, la stessa identica percentuale di Imperia. Nel broglio anche loro?
Andiamo avanti: comune di La Spezia, rosso antico, che più rosso non si può. Nel 2001, alla Camera proporzionale, le schede bianche furono 1627, pari al 2,28 per cento. Nel 2006, 442 bianche, lo 0,66 per cento. Una percentuale che, nel Broglio, «non credeteci se non vi va», sarebbe definita «poco più dello zero per cento». Non basta? Andiamo a Sarzana, che del rosso carminio applicato alla politica è praticamente una definizione cromatica: nel 2001 (Camera proporzionale) le bianche furono 327, il 2,15 per cento; nel 2006 sono scese a 104, cioè lo 0,69 per cento. Cioè meno che a Imperia. Alla faccia dei brogli, del Broglio e dei loro cantori.
Alla faccia, ad esempio, di un'intervista rilasciata dal sondaggista Luigi Crespi a Massimo Bordin di Radio radicale e ripresa dall'Ansa con un «lancio» delle 12,17 del 22 giugno 2006, in cui Crespi dichiarava: “«In alcuni comuni della Puglia, del Veneto e della Sicilia orientale ad amministrazione Casa delle libertà le schede bianche sono passate da 100 a 5. In comuni limitrofi, ma a guida Unione, sono passate da 100 a 98». Lo stesso dato si è riscontrato in Liguria orientale e occidentale: dove c'era la maggioranza CdL il numero di bianche si è abbattuto, ma non è avvenuto lì dove era a maggioranza centrosinistra“. Per rispondere a questa roba, bastano i numeri che abbiamo citato.
Giusto per curiosità, sono andato a vedere anche alcuni Comuni rossi fuori dalla nostra regione, ad esempio due paesi che amo, in provincia di Ravenna: a Solarolo, il paese di Laura Pausini, Romagna profonda, le bianche sono scese dalle 103 del 2001 alle 10 del 2006. A Cervia, il secondo centro della provincia, città sul mare da cui avremmo solo da imparare per la gestione turistica, le bianche sono scese da 375 (1,89 per cento) a 145 (0,73 per cento).
Si potrebbe continuare per pagine, ma mi sembra che quello che ho scritto smonti ampiamente la delirante idea di un broglio organizzato da Silvio Berlusconi. Anzi, resto convintissimo che controlli vadano fatti, ma non nella Casa, in casa d'altri.
Trovo vergognoso che non si siano potute ricontare e ricontrollare le schede, come è avvenuto ad esempio anche in Messico. Che paura si ha a ricontare? Avrebbe dovuto essere anche interesse dell'Unione, per togliere ogni velo alla sua vittoria.
E allora, forse, vale la pena di farsi un viaggio attraverso alcune dichiarazioni su tutta questa storia. Per esempio quella del vicepresidente azzurro della Camera Giulio Tremonti: «Il numero delle schede bianche alla Camera è enormemente inferiore rispetto a quello del Senato. Quindi è giusto chiedersi che cosa sia successo». Ora, premesso che al Senato, in Italia, in numero di voti assoluti il centrodestra ha vinto ampiamente, mentre alla Camera ha prevalso di poco l'Unione, non è curiosa la circostanza denunciata da Tremonti? Cosa ne facciamo, Il Broglio 2- La vendetta?
Così come sono interessanti le segnalazioni del deputato azzurro Gregorio Fontana, ligure d'adozione per la sua casa a Monterosso e la sua collaborazione con Alfredo Biondi prima e Claudio Scajola poi di cui è uno dei più validi dioscuri, che fa notare: «É quantomeno curioso che proprio nelle regioni dove il testa a testa fra le due coalizioni è stato più duro le schede bianche sono diminute in maniera così sensibile. Ad esempio, nella circoscrizione Campania 1 si è arrivati addirittura all'86,5 per cento in meno di schede bianche e in Campania 2 all'80,49 per cento». O, ancora, agli interessanti conti dell'altro azzurro - ora in prestito al gruppo post-democristian-repubblicano del Senato - Giorgio Stracquadanio che precisa il sospetto di Tremonti: «Il fatto che si registrino più schede bianche nelle elezioni del Senato, quasi 480mila, rispetto alla Camera, 440mila, è un'anomalia pressochè impossibile da spiegare, visto che sono ben tre milioni e mezzo in più gli elettori della Camera dei deputati. Chi sostiene che tutto questo sia normale presuppone due fatti impossibili: che nessuno tra i tre milioni e mezzo di elettori con meno di 25 anni abbia votato scheda bianca e che 40mila elettori abbiano votato per la Camera e non per il Senato.      Strano...».
Strano. Così come è strano che: 1) il responsabile organizzativo diessino Maurizio Migliavacca ipotizzi eventuali denunce penali per i brogli; 2) il deputato bertinottiano Augusto Rocchi senta puzza di bruciato, così a pelle («Non ho prove e non ho elementi, ma qualcosa non quadra»); 3) il capogruppo dell'Udeur a Montecitorio Mauro Fabris spieghi che «l'Unione esce danneggiata dalla drastica riduzione delle schede bianche e nulle»; 4) la margheritista ex Udc Dorina Bianchi presenti un'interrogazione urgente a risposta scritta al ministro dell'Interno perchè le spieghi se è vero quel che dice il libro Il Broglio.     Forse, tutti e quattro e i cantori del broglio berlusconiano non si sono parlati con il senatore della Margherita Roberto Manzione, componente della giunta per le elezioni di Palazzo Madama, secondo il quale «Ci sono state meno schede bianche e meno schede nulle in queste elezioni politiche per due motivi: perchè era più semplice votare e perchè sono stati più convinti gli elettori del centrosinistra. Non c'è stato proprio nessun broglio, ma semplicemente nel 2001 ci furono più schede bianche perchè molti elettori del centrosinistra decisero di votare comunque,    non specificando la coalizione di riferimento. Preferirono insomma optare per la scheda bianca, anziché dare un voto deciso al centrosinistra. Stavolta, invece, hanno votato più convintamente per noi e quindi ci sono state meno schede bianche. Nessun broglio, nessun mistero».
E Il Broglio?
Forse, è interessante leggere una scritta minuscola, quasi invisibile, posta all'inizio del romanzo che tanto sta facendo sognare la sinistra, subito sotto il copyright di Aliberti editore: «I fatti narrati non hanno,       nelle intenzioni dell'autore, alcun riferimento alla realtà, e rappresentano una divagazione di fantasia dell'autore stesso che, in questo modo, non ha inteso in alcun senso formulare una versione alternativa dei fatti, quanto piuttosto redigere un romanzo di fantapolitica. I richiami nel testo, a personaggi ed eventi recenti, vanno dunque separati dai fatti di pura fantasia in esso narrati». Ma l'avranno letta 'sta roba i fautori del complotto e dei brogli azzurri?
La verità, secondo noi, è che le schede vanno ricontate.   E, a pelle, e anche a giudicare da alcuni controlli a campione fatti qua e là, se qualcuno ha vinto le elezioni senza averle vinte, questo va cercato fra chi ha vinto, per l'appunto. Non fra chi ha perso.
Lo stesso carattere minuscolo di prima, nell'ultima pagina del Broglio dice: «Possa un giorno Non tanto per il romanzo, ma per chi gli dà credito. Un po' come quei bambini che fanno le puzzette a scuola e poi strillano: «Maestra, qualcuno ha fatto una puzzetta!».



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