Deaglio, ottimo giornalista, spara a zero sulle tesi "complottiste" sull'11/9, ma per farlo usa un' inchiesta screditata, di una società che ha interessi col governo americano, senza verificarne le affermazioni, senza approfondire, senza alcuna ricerca. Francamente un giornalista di inchiesta rigoroso come lui, avrebbe dovuto fare di meglio. Ed avrebbe dovuto avere meno arroganza per quelle che lui chiama le "balle" dei complottisti, ma che sono frutto di documentate ricerche, testimonianze di peso, controlli accurati di foto e dati. Una grossa delusione, soprattutto perchè spinge al dubbio che questa sorta di controcontroinchiesta sia un'operazione commerciale per rilanciare "il Diario". |
L'articolo in forma di lettera aperta sotto è stato inviato alla redazione di Diario, in forma ridotta per evitare che la redazione della testata lo cestinasse, come è probabile facciano di solito le redazioni per le lettere troppo lunghe. Consiglio la lettura integrale dell'articolo che trovate QUI. Eventuali risposte saranno pubblicate. Alcuni brani saranno riportati anche nell'articolo sotto. Egregio Deaglio ho appena finito di leggere la vostra “contro-controinchiesta”, in cui definisce, un po’ spregiativamente in verità, le ipotesi complottiste, come una "colossale balla". Seguo la sua rivista con enorme interesse, ritenendola un ottimo giornale, capace ancora di fare inchieste. Altrettanto stimo lei, autore dell'inchiesta, che mi pare persona di indubbia onestà intellettuale oltre che di indubbie capacità professionali. Francamente però, proprio per la stima che ho, la limitatezza della sua controinchiesta, mi lascia alquanto stupito. Sono il primo a ritenere che si siano messe in giro troppe panzane, a cominciare della fandonia che gli ebrei che erano nelle Torri furono avvisati di non andare al lavoro. Cosi l’ipotesi delle torri minate non convince del tutto, perché la caduta non sembra quella di una demolizione, dato che il crollo comincia dall’alto. Ed è anche probabile che le ipotesi complottiste contengano errori marchiani, come alcuni segnalati da lei. Ma mi pare che si limiti a cercare di smontare alcuni dettagli, anche se non irrilevanti, perdendo il quadro complessivo. Innanzitutto c’è una questione di metodo. L’inchiesta per i “blue jobs” di Clinton è costata 50 milioni di $ circa, quella sull’11 settembre solo un paio. Per un evento che ha cambiato il corso della storia sarebbe lecito fugare ogni dubbio. Tale dovere spetta all’amministrazione americana. Non sono certo i complottisti a dovere dimostrare che le loro ipotesi reggono. E’ il governo a dover spiegare le tante incongruenze. Le ipotesi di complotto sono nate e si sono alimentate, perché chiunque approfondisce l’argomento si rende conto che molte cose non quadrano. Ci sono poi alcune premesse assolutamente indispensabili , propedeutiche direi, ma che lei sorvola in scioltezza. E sono tutti fatti, non ipotesi. 1) Bin Laden è uomo della Cia da sempre, cresciuto, allenato, armato, finanziato da loro, in funzione antisovietica. Senza andare troppo lontano non è pensabile non fosse “monitorato”. E se è vero che adesso pare rivendichi, anche con i video/testamento dei kamikaze, la paternità dell'attentato, è altrettanto vero che all'inizio, non c'è assolutamente alcuna rivendicazione chiara. Perchè i video escono ora e non sono usciti a suo tempo? Per le ragioni che dite voi, cioè che Bin Laden si è sentito spogliato del copyright, o perchè l'amministrazione americana sempre più in affanno, aveva bisogno di fermare il mare di polemiche che la sta sommergendo? Dietrologia? Credo che sia un 'ipotesi da dimostrare alla pari della sua. 2) I legami tra Bin Laden, la sua famiglia, i sauditi e la famiglia Bush direttamente e tramite la Carlyle, sono provati, lontani nel tempo, non smentibili. 3) Le speculazioni finanziarie fatte sulle compagnie aeree nell’imminenza dell’attacco. Aggiungiamoci la denuncia pubblica al congresso e sulla CNN del senatore repubblicano K. Weldon, che accusa i servizi di aver saputo prima dell’attività di M. Atta (uno dei piloti dell'11 settembre), da alcuni agenti, nell’ambito dell’operazione “Able Danger”, e di aver costretto tali agenti a non testimoniare e di praticare “forti pressioni” su di loro. Inoltre accusa la commissione di essersi rifiutata di sentire la testimonianza di detti agenti. Vedi il filmato dell'intervento del senatore al congresso e la sua intervista alla CNN QUI. Complottista pure lui? I soli tre fatti precedenti, e la denuncia del senatore Weldon, sarebbero, sono, bastevoli a sollevare più di un dubbio e la legittima richiesta di chiarimenti veri. Anche un solo dubbio su questa vicenda deve essere chiarito. L'amministrazione americana ha il dovere di fare il possibile e l'impossibile per dare ai cittadini la tranquillità che il "loro governo" è li a per proteggerli e non invece di tramare nell'ombra per fini imperscrutabili. Nessun dubbio può rimanere su una vicenda che , come detto più volte, ha cambiato il corso della storia. Non rendersi conto di questo è tragico, in quanto non attribuisce alcun valore al rapporto di fiducia necessario tra amministratori e amministrati, governo e governati. Qualunque domanda, in democrazia, non può essere considerata scomoda, stupida, inutile, "complottista". Davvero è accettabile che l'inchiesta sull11 settembre sia trattata come meno importante della vicenda Levinsky-Clinton? Ed è giusto dare sprezzantemente del "complottista" a chi chiede chiarezza? Se poi entriamo nei dettagli mi pare che la faccia troppo semplice. Sul crollo delle torri nella sua inchiesta leggiamo: Per Popular Mechanic, che presenta i lavori di alcune centinaia tra accademici, esperti in demolizioni e analisti delle immagini fotografiche, ognuno dei due Boeing che colpirono la struttura portava con sé 37.800 litri di cherosene che brucia tra i 1.100 e i 1.200 gradi. La massa di liquido trovò la sua strada verso il basso tra l'acciaio del guscio e la vuota intercapedine che ospita i vani degli ascensori, delle tubature e dei tramezzi. Il calore aumentò per l'incendio, piano dopo piano, di moquettes, tende, carta, mobilio e materiale divisorio. Calore e successivi incendi hanno causato il collasso della struttura di acciaio (che fonde effettivamente a 1.500 gradi, ma perde il 90 % delle sue proprietà già a 1.000 gradi). Gli sbuffi che si vedono sono l'effetto di espulsione d'aria, dovuta agli incendi. Se il collasso fosse stato opera di un'esplosione, l'edificio sarebbe crollato dalla base e non dall'alto.Le torri crollano dall’alto è vero. E questo mi ha lasciato perplesso, rispetto alla tesi del "complotto". Ma se la testimonianza dell'esperto in demolizioni e il fatto che cadano dall'alto ha sicuramente un valore, che valore bisogna dare alle dichiarazioni di uno dei progettisti, l'ing. De Martini? Ne potete vedere la testimonianza in un breve filmato QUI. Stesso discorso per le testimonianze del prof. Jones (vedi filmato QUI), fisico dell'università dell'Utah? Sono diverse tesi a confronto, tutte provenienti da studiosi, tecnici, addetti ai lavori. Perchè mai le tesi a sostegnmo della verità ufficiale sono più scientifiche delle altre che sono solo "balle". Quello che poi davvero non è accettabile è la tesi sul crollo della torre 7. Ho già detto che il crollo dall'alto delle Twin Towers, lascia perplessi se si pensa ad una demolizione controllata. Con qualche sforzo, è possibile accettare la tesi ufficiale. Ma che il crollo della torre 7 secondo gli esperti è stato causato dall'azione combinata del calore sprigionato e dai danni materiali provocati dal crollo delle torri adiacenti" suscita francamente ilarità Centinaia di fotografie e filmati dimostrano che la torre 7 non fu interessata da incendi di grosse proporzioni. Non c'era la presenza di cherosene che secondo lei spiega il crollo degli altri edifici. Risulta anche difficile capire quali siano stati i danni a seguito della caduta degli altri edifici, crollati su se stessi, in verticale, in maniera "chirurgica" quasi. Nessun detrito di dimensioni apprezzabili si è abbattuto sulla torre 7. Allo stato la torre sarebbe caduta per "simpatia" con gli altri edifici? Se le tesi complottiste sono balle, questa cos'è? Ed è un caso che nella torre 7 fossero gli archivi della Sec, la nostra Consob, dove erano registrate le contrattazioni della borsa, comprese le speculazioni sui titoli delle compagnie aeree di cui si è parlato sopra? E' sicuramente dietrologico pensare che in tal modo si è raggiunta la sicurezza di non potere più "tracciare" i soldi usati in quella speculazione. Cioè sapere chi le ha fatte. ma cosa ci resta se non la dietrologia di fronte a tante reticenze e bugie? Obiezioni simili ci sono da fare circa il mancato intervento dei caccia. Secondo la tesi che lei riporta "I ritardi furono causati dalla struttura della catena informativa, non adeguata a reagire prontamente a un evento senza precedenti". Ma nel film Confronting the evidence , in molti documenti, e anche nella foto sotto, guardando i percorsi dei 4 aerei, si rimane stupiti nel vedere come hanno svolazzato nei cieli più protetti del mondo, senza che almeno uno, diciamo il quarto (quando l'evidenza dell'attacco era palese), fosse in qualche modo fermato. ![]() I "complottisti " seri, non quelli che ritengono Saddam l'autore delle stragi, compreso Luogocomune che ha fatto, in Italia, la migliore inchiesta sull' 11 settembre, non sostengono che i terroristi non esistano e che non siano gli autori dell'attentato. Sostengono che gli americani hanno lasciato che succedesse. Perchè quest'amministrazione aveva bisogno di uno schock alla popolazione che consentisse l'attuazione di piani lungamente studiati. E questa è la mia tesi. L'attentato l'ha compiuto Bin Laden magari a sua insaputa la Cia l'ha sostenuto, spianandogli la strada, facendo in modo che nessuno ponesse intoppi. E visto che c'erano, qualcuno che sapeva ne ha approfittato. Il Silversetin del caso, o quelli che hanno speculato con le put option. Assicurandosi nel contempo l'assoluta garanzia di cancellare prove, minando magari le torri perchè lo schock, la caduta di un simbolo, fosse abbastanza violenta per il popolo americano. Anche questa può essere una versione dietrologica. ma la rilegga alla luce delle parole di Brzezynsky, nel suo libro "La grande Scacchiera" : "Il compito più immediato è quello di assicurare che nessuno Stato o unione di Stati conquisti la capacità di espellere gli Stati Uniti dall'Eurasia, o anche di sminuirne in modo significativo il decisivo arbitrato. [...] Alla lunga, la politica globale diventerà sempre meno congeniale alla concentrazione del potere egemonico nelle mani di un singolo Stato. E quindi l'America non solo è la prima, oltre che la sola, vera superpotenza globale; ma probabilmente è anche destinata a essere l'ultima". Quello che afferma subito dopo l'ex consigliere alla Sicurezza Nazionale è di fondamentale importanza: "Inoltre, dato che l'America sta diventando una società sempre più multiculturale, può essere difficile suscitare consenso sulle questioni di politica estera, eccetto che nel caso di una minaccia esterna diretta, veramente grande e percepita in modo generalizzato". Ora cosa ne pensa? In tutta onestà, ho comprato il vostro giornale aspettandomi un lavoro migliore. Pecco di cattiveria, pensando che abbiate semplicemente voluto raggiungere una fascia di pubblico che non vi leggerebbe altrimenti? E’ solo una battuta, ovvio. Cordialmente pummarulella 4/10/06 |