Vengono sparse nei commenti di molti quotidiani, affermazioni a difesa della propria parte politica. |
Mentre si riaccende la speranza e i mercati danno segnale di ravvedimento sulla fallimentare condizione italiana, da parte della destra che guarda il dito e non tiene conto della luna che il dito indica, quella destra che invoca elezioni anticipate subito per profittare ancora del “porcellum” , lancia affermazioni che vorrebbero Monti un “amico delle banche” In questa affermazioni non si tiene in alcun conto la dimensione culturale dell'uomo Mario Monti. Indifferentemente Monti avrebbe potuto ricoprire l'incarico di ministro delle finanze sia nel centro-destra che nel centro-sinistra, in quanto equidistante da entrambi gli schieramenti. Non è liberista, come non è massimalista, ma in grado di analizzare le derive dell'economia provocate dagli estremismi. E' l'uomo della sintesi, quello che ci vuole nel momento critico attuale, dove non serve un antiliberista, come sarebbe deleterio un antisocialista parolaio alla Berlusconi oppure un estremista di sinistra che chiede “tutto e subito, ottenendo, in oltre 60 anni di tali richieste, “niente e per sempre”. Monti ha ben capito che i tempi del liberismo sono terminati; l'evoluzione dell'economia che produce guadagni senza ricorrere al lavoro, alla produzione, alla ricerca, alla concorrenza, è terminata (lo ha capito per primo Obama); ora bisogna coniugare il capitale con il lavoro, su un piano paritario e non conflittuale. Non avrebbe potuto mai capirlo Berlusconi drogato come si ritrova dal potere che gli da il denaro (anche se mal guadagnato !). Per questo, in caso di elezioni anticipate, auspico che non si discuta in termini di centro sinistra, bensì di ricostruzione dei valori che hanno fatto grande l'Italia, elaborando un programma con comuni denominatori, per stringersi intorno a Monti come presidente del Consiglio eletto. Rosario Amico Roxas |